Atezolizumab associato a Bevacizumab prolunga la sopravvivenza libera da progressione nel carcinoma a cellule renali metastatico
I risultati dello studio clinico di fase 3 IMmotion151 hanno mostrato che la combinazione di Atezolizumab ( Tecentriq ) e Bevacizumab ( Avastin ) è associata a una sopravvivenza libera da progressione più lunga rispetto a Sunitinib ( Sutent ) come trattamento di prima linea per il carcinoma a cellule renali metastatico.
Il beneficio è apparso pronunciato tra i pazienti con tumori PD-L1-positivi.
I risultati dello studio IMmotion150 di fase 2 avevano mostrato una sopravvivenza libera da progressione, valutata dagli sperimentatori, più lunga nella popolazione intention-to-treat con Atezolizumab, una terapia anti-PD-L1, e Bevacizumab, una terapia anti-VEGF, rispetto a Sunitinib ( 11 versus 7.8 mesi ).
IMmotion151 è stato il primo studio randomizzato di fase 3 sulla terapia combinata anti-PD-L1 e emti-VEGF nel setting di prima linea del carcinoma a cellule renali metastatico.
Lo studio ha incluso 915 pazienti con carcinoma a cellule renali localmente avanzato o metastatico naive al trattamento.
I ricercatori hanno assegnato in modo random i pazienti a 1.200 mg di Atezolizumab per via endovenosa più 15 mg/kg di Bevacizumab ogni 3 settimane, oppure a 50 mg di Sunitinib per via orale secondo uno schema di 4 settimane di trattamento e di 2 settimane di pausa.
Gli endpoint coprimari erano: sopravvivenza libera da progressione tra pazienti con tumori PD-L1-positivi ( n=362 ), e sopravvivenza globale nella popolazione intention-to-treat.
Gli endpoint secondari includevano la sopravvivenza libera da progressione nella popolazione intention-to-treat ( n=915 ), la durata della risposta ( DoR ) e il tasso di risposta obiettiva ( ORR ).
Il follow-up mediano per la sopravvivenza era di 15 mesi.
Il regime di associazione ha conferito una sopravvivenza mediana libera da progressione più lunga tra i pazienti con tumori PD-L1-positivi ( 11.2 mesi contro 7.7 mesi, hazard ratio, HR=0.74, IC 95%, 0.57-0.96 ) e tra pazienti intention-to-treat ( 11.2 mesi vs 8.4 mesi, HR=0.83, IC 95%, 0.7-0.97 ), rispetto a Sunitinib.
I dati riguardanti la sopravvivenza globale erano prematuri al momento della prima analisi ad interim.
Anche se la tendenza appare essere favorevole alla combinazione Atezolizumab e Bevacizumab.
Tra i pazienti con tumori positivi per PD-L1, il tasso di risposta obiettiva è stato pari al 43% con la combinazione contro il 35% con Sunitinib.
La durata mediana della risposta non era stimabile ( IC 95%, 12.4 - non-raggiunta ) per la combinazione e 12.9 mesi ( IC 95%, 9.8 - non-raggiunto) per Sunitinib.
Gli eventi avversi di grado 3-4 correlati al trattamento sono risultati più bassi con il regime di associazione che con Sunitinib ( 40% vs 54% ).
Un evento avverso comunemente osservato era la perdita di proteine, che è associata al trattamento con Bevacizumab.
Eventi avversi di qualsiasi grado correlati al trattamento hanno portato all'interruzione del trattamento nel 12% del gruppo Atezolizumab - Bevacizumab e nell'8% del gruppo Sunitinib.
I risultati dello studio hanno indicato che l'associazione Atezolizumab e Bevacizumab potrebbe rappresentare una opzione di trattamento di prima linea per i pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato PD-L1-positivo. ( Xagena2018 )
Fonte: Genitourinary Cancers Symposium, 2018
Uro2018 Onco2018 Farma2018
Indietro
Altri articoli
Talzenna in combinazione con Enzalutamide per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione nei quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Approvato nell'Unione Europea
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Talzenna ( Talazoparib ), un inibitore orale della poli ADP-ribosio polimerasi (...
Nivolumab nel trattamento del carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico: studio di fase 2 in aperto CA209275
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento di pazienti con...
Atezolizumab e Platino più Pemetrexed con o senza Bevacizumab per il carcinoma al polmone non-a-piccole cellule non-squamoso metastatico
La combinazione di un anticorpo contro PD-1 o il suo ligando ( PD-L1 ) con la chemioterapia è il trattamento...
Efficacia e sicurezza di Disitamab vedotin nei pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico HER2-positivo
Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza di Disitamab vedotin ( Aidixi ), un nuovo anticorpo umanizzato anti-recettore del fattore...
Studio EVOKE-01: Sacituzumab govitecan versus Docetaxel nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule metastatico precedentemente trattato
Lo studio di fase III EVOKE-01 ha mostrato un miglioramento numerico ma non statisticamente significativo della sopravvivenza globale con Sacituzumab...
Truqap, a base di Capivasertib, per il trattamento del carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico ER-positivo, HER2-negativo, in presenza di mutazioni nei geni PIK3CA, AKT1 o PTEN
Truqap è un medicinale antitumorale, che contiene il principio attivo Capivasertib,.impiegato negli adulti per il trattamento del carcinoma mammario localmente...
Sunvozertinib per i pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule localmente avanzato o metastatico pretrattato con Platino e mutazione da inserzione dell'esone 20 di EGFR - Studio di fase 2 WU-KONG6
Sunvozertinib è un inibitore orale, irreversibile e selettivo della tirosina chinasi che presenta un profilo di sicurezza favorevole e un'attività...
Mantenimento dell'inibizione PARP con Rucaparib dopo chemioterapia per carcinoma uroteliale metastatico
Esiste un fenotipo di deficit di riparazione del DNA ( DRD ) all'interno di un sottogruppo di carcinomi uroteliali metastatici...
Durvalumab più Olaparib nei pazienti precedentemente non-trattati, non-idonei al Platino con carcinoma uroteliale metastatico: studio BAYOU
Le mutazioni del gene di riparazione mediante ricombinazione omologa ( HRRm ) sono comuni nel carcinoma uroteliale ( UC ),...